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Contributi a fondo perduto per le aree di crisi

Al via le domande per alcune aree di crisi. Sono operativa nei territori di Livorno, Venezia, Massa Carrara, Friuli-Venezia Giulia le agevolazioni legate alla legge 15 maggio 1989 n. 181 con contributi fino al 35% a fondo perduto; lo sportello per la presentazione delle domande si è aperto il 14 luglio.


I beneficiari degli aiuti

L’agevolazione si rivolge alle imprese costituite in forma di società di capitali, alle società cooperative e le società consortili con sede operativa in una delle aree di crisi precedentemente elencate. Sono altresì ammesse le reti di imprese che abbiano stipulato tra di loro un contratto di rete.


Le iniziative agevolabili

Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative che prevedano la realizzazione di programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente abbinati a progetti per l’innovazione di processo e dell’organizzazione.

Tra le voci di spesa figurano anche gli oneri per progetti di formazione al personale, nel limite di spesa massima complessiva non inferiore a 1 milione di euro. I programmi di investimento con spese ammissibili di importo superiore a 5 milioni di euro possono essere completati da progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

Nel caso di programmi d’investimento presentati dalle imprese partecipanti ad un contratto di rete, le spese ammissibili complessive non devono essere inferiori a 400mila euro.

La realizzazione dei suddetti programmi di investimento non solo deve apportare effettivi miglioramenti all’azienda e all’area circostante, ma anche favorire un incremento degli addetti dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento.

Le imprese di grandi dimensioni che intendano realizzare un investimento produttivo possono ampliare o riqualificare unità produttive preesistenti tramite una diversificazione della produzione in nuovi prodotti aggiuntivi o apportando cambiamenti fondamentali al processo produttivo oppure procedere con l’acquisto di attivi di uno stabilimento o la realizzazione di nuove unità produttive tramite l’adozione di soluzioni tecniche, organizzative e/o produttive innovative rispetto al mercato di riferimento.

In riferimento alle iniziative progettuali sopra elencate sono ammissibili le voci di spesa quali le spese per il suolo aziendale e le sue sistemazioni nel limite del 10 per cento, opere murarie nel limite del 70 per cento, acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie, beni strumentali materiali e immateriali, immobilizzazioni immateriali e programmi informatici.

Per le piccole e medie imprese sono ammissibili anche le spese relative alle consulenze nella misura del 5 per cento.

Per ambedue le tipologie non sono ammissibili le spese relative ai beni acquisiti con il sistema della locazione finanziaria, del leasing e del lease-back.


Agevolazioni in combinazione

Il bando prevede la concessione di agevolazioni, anche in combinazione tra di loro, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal regolamento (UE) n.651/2014 (regolamento Gber).

Gli aiuti sono erogati sotto la forma di contributi in conto impianti, contributi alla spesa e finanziamento agevolato. Quest’ultimo non può essere inferiore al 20 per cento degli investimenti ammissibili, mentre il contributo in conto impianti e l’eventuale contributo diretto alla spesa sono determinati sulla base dell’ammontare del finanziamento agevolato.


Fonte Il Sole 24 Ore

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