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Pmi del Sud: agevolati i piani transizione 4.0

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha firmato il decreto che istituisce il nuovo bando che ha lo scopo di rafforzare la crescita sostenibile e la competitività dei territori delle regioni del Sud Italia.

Possono accedere le imprese che sono ubicate in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Il decreto prevede lo stanziamento di 400 milioni dal programma nazionale «Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027» (Pn Ric 2021-2027).


L’obiettivo della misura è sostenere il processo di transizione delle piccole e medie imprese nelle regioni mediante l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi, che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali, secondo il piano transizione 4.0.

Per avere accesso all’incentivo, i progetti presentati devono prevedere l’utilizzo di tecnologie abilitanti del piano transizione 4.0.


Possono riguardare:

  • le «advance manufact solutions», come robot collaborativi interconnessi e rapidamente programmabili;

  • «additive manufacturing», cioè le stampanti in 3D connesse a software di sviluppo digitale;

  • «augmented reality», la realtà aumentata a supporto dei processi produttivi;

  • «simulation», simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi;

  • «horizontal/vertical integration», cioè integrazione informazioni lungo la catena del valore del fornitore al consumatore;

  • «industrial internet», comunicazione multidirezionale tra processi produttivi e prodotti;

  • «cloud», gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti;

  • «cyber-security», sicurezza durante le operazioni in rete e su sistemi aperti;

  • «big data anche analytic», analisi di una ampia base dati per ottimizzare prodotti e processi produttivi.


Premialità

Il comunicato reperibile sul sito del ministero evidenzia che nella valutazione della finanziabilità hanno punteggi premiali per i progetti aventi ad oggetto l’efficientamento energetico dell’impresa, che consentano un risparmio energetico almeno pari al 5%, nonché per quelli finalizzati a introdurre nel processo produttivo soluzioni legate all’economia circolare.

Le premialità sono riconosciute anche per i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici individuati dall’articolo 9 del regolamento (Ue) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020, ovvero per le Pmi che abbiano aderito a un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto.


Incentivi

I progetti dovranno prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a 750mila euro e non superiori a 5 milioni.

L’incentivo pubblico potrà coprire fino al 75% dalle spese ritenute ammissibili con un’agevolazione articolata in un contributo a fondo perduto e in un finanziamento agevolato.


Fonte Il Sole 24 Ore

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