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Nuovi interventi da Simest

  • Administrator
  • 8 ago
  • Tempo di lettura: 2 min

Nuovo pacchetto targato Simest, la società del gruppo Cdp per l’internazionalizzazione, che ruota attorno a tre binari. Il primo è rappresentato dalla misura India: 500 milioni a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese italiane nel Paese attraverso una combinazione di finanza agevolata ed export credit. A questa, si aggiungono poi altri due interventi, uno dei quali si rivolge anche alle imprese non esportatrici ma che fanno parte delle filiere produttive.


All’India è dedicato il tassello principale della mossa dell’esecutivo che è strutturato su due interventi, il primo dei quali è attivo già da oggi e vale nel complesso 300 milioni. Si tratta dell’ampliamento dello strumento già esistente del credito fornitore che è un contributo concesso da Simest all’azienda esportatrice italiana a parziale o totale riduzione del costo dello smobilizzo di titoli di pagamento emessi dall’acquirente estero a fronte di contratti di esportazione di beni e servizi di investimento. In pratica, il credito fornitore potrà ora contare su un plafond dedicato pari a 300 milioni di euro di contratti export agevolabili a condizioni vantaggiose a sostegno della competitività di tutte le imprese italiane che esportano beni di investimento e relativi servizi verso l’India.

L’altra “gamba” della misura di Simest riservata all’India - che, come le altre due novità, ha ricevuto nei giorni scorsi l’ok del comitato agevolazioni, l’organo interministeriale, presieduto dalla Farnesina con la partecipazione di Mef e Mimit e chiamato a sovrintendere la gestione della finanza agevolata della società - è, invece, costituita da uno strumento ad hoc, operativo dal 16 settembre e denominato “Affiancamento strategico per il mercato indiano”. Grazie a questa soluzione, Simest potrà concedere finanziamenti agevolati, a valere sul Fondo 394 del 1981 che la società gestisce in convenzione con la stessa Farnesina, a imprese esportatrici e non che vogliono investire, esportare o importare dall’India, con una dotazione di 200 milioni di euro. I finanziamenti potranno contare su una quota di fondo perduto (fino al 20% per piccole e medie imprese, startup innovative e imprese del Mezzogiorno, mentre arriverà fino al 10% per tutte le altre imprese) e le agevolazioni si applicheranno anche ai prodotti ordinari (dall’inserimento mercati alla partecipazione a fiere ed eventi, passando per certificazioni e consulenze).

Inoltre parte anche una seconda misura con l’obiettivo di estendere la platea delle imprese che accedono alla finanza agevolata anche alle aziende non esportatrici ma appartenenti a filiere produttive orientate all’export. Un target, quello delle filiere, verso il quale, vale la pena di ricordarlo, negli ultimi tempi è cresciuto considerevolmente lo sforzo messo in pista da Simest. Che ha deciso, infine, di ampliare il raggio d’azione del contributo export su credito fornitore: rientrerà così all’interno dello strumento anche lo sconto di fatture commerciali con pagamenti dilazionati a medio-lungo termine (pari o superiore a 24 mesi). In questo modo la società punta a rafforzare la competitività delle esportazioni di beni di investimento mettendo in campo un sostegno più efficace e flessibile all’export, soprattutto a favore delle piccole e medie imprese italiane .


Fonte Il Sole 24 Ore

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