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Ricerca e sviluppo, proroga di un anno per la sanatoria

Stop alle domande per la sanatoria dei crediti d’imposta ricerca e sviluppo: ci sarà un anno in più di tempo per tutta la procedura, che consente la restituzione senza sanzioni e interessi. Ma non solo, perché sarà possibile certificare l’autenticità dell’investimento effettuato .


Il Governo ufficializza con una nota dell’Economia la doppia modifica che entrerà nel decreto Aiuti ter (dove era già stata inserita la mini-proroga di un mese rispetto al termine originario del 30 settembre), ora all’esame della commissione speciale della Camera. Con la scadenza del 31 ottobre alle porte per la trasmissione dell’istanza telematica per l’adesione al riversamento spontaneo dei crediti ricerca e sviluppo 2015-2019, molte imprese (e i loro professionisti) si sono trovate in grande difficoltà per le scelte da effettuare. Soprattutto perché si trattava di scelte al “buio”. Ad esempio, l’ammissibilità alla definizione agevolata che non è immediatamente definitiva o la mancanza di tutela dell’affidamento dell’impresa che a suo tempo si era basata su un’interpretazione poi modificata in senso restrittivo. Ora l’intervento fortemente voluto da Giancarlo Giorgetti e Maurizio Leo punta a garantire un quadro di maggior certezza alle imprese sulla sanatoria.


Da un lato tutto il calendario si sposta in avanti di un anno: quindi si può scegliere di aderire fino al 31 ottobre 2023, con il versamento della prima (o unica) rata entro il 16 dicembre 2023, della seconda entro il 16 dicembre 2024 e della terza entro il 16 dicembre 2025. Dall’altro lato le imprese si potranno dotare di una certificazione del credito d’imposta secondo il meccanismo (ancora in attesa di attuazione) previsto dal decreto Semplificazioni della scorsa estate. Di fatto, un certificatore certo e riconosciuto dal nuovo ministero delle Imprese potrà attestare e garantire l’effettività e l’autenticità della ricerca e sviluppo effettuata anche per i periodi d’imposta dal 2015 al 2019. Una misura che andrà incontro alle richieste avanzate dal mondo delle imprese.


Fonte Il Sole 24 Ore

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