Arrivano le istruzioni per la conversione in un contributo a fondo perduto del 50% del finanziamento ottenuto con Smart&Start a fronte di investimenti nel capitale di rischio di start-up innovative.
A prevederlo è la circolare del ministero dello Sviluppo economico «Sostegno alle startup innovative (Smart Start Italia). Modifiche alla circolare 16 dicembre 2019, n. 439196».
La conversione è riconosciuta, una sola volta, a fronte di investimenti nel capitale di rischio dell'impresa beneficiaria attuati da investitori terzi ovvero da soci persone fisiche. Nel primo caso, l'investimento deve provenire da un unico soggetto investitore e deve assumere la forma di investimento in equity ovvero di conversione in equity di uno strumento in forma di quasi-equity, e deve essere perfezionato entro cinue anni dalla data di concessione delle agevolazioni.
L'investimento nel capitale di rischio si intende perfezionato con il versamento all'impresa beneficiaria delle risorse destinate all'investimento stesso. Questo deve essere di importo non inferiore a 80mila euro e non deve determinare una partecipazione di maggioranza nel capitale della start-up. L'impresa beneficiaria deve assicurare il rispetto della condizione per un periodo non inferiore a tre anni dalla data dell'ultima erogazione.
Il capitale deve essere detenuto per un periodo non inferiore a tre anni dal perfezionamento e deve essere versato esclusivamente nella forma del conferimento in denaro.
Nel caso di investimento nel capitale di rischio attuato da soci persone fisiche, l'investimento deve prevedere l'apporto di nuovi conferimenti e il conseguente aumento del patrimonio sociale e deve essere aggiuntivo rispetto a quanto previsto nelle condizioni di subordine riportate nel contratto di finanziamento.
Fonte Il Sole 24 Ore
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