Sono già due le agevolazioni attive a livello nazionale per sostenere attività di ricerca e sviluppo nell’ambito del green deal.
Il primo bando, partito il 10 dicembre 2020, presenta una dotazione di 217 milioni; ad oggi lo sportello di accesso alla misura a favore dell’economia circolare è aperto, nonostante sia trascorso oltre un anno. Il bando, che sostiene progetti da 500mila a 2 milioni di euro, concede agevolazioni per progetti di ricerca e sviluppo con l’obiettivo di accompagnare i processi di transizione del sistema produttivo verso un’economia circolare. Fornisce sostegno alle attività economiche che desiderano ripensare o riconvertire il modello produttivo attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi, o rivolti al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali. Può riguardare, a tiolo esemplificativo, l’innovazione di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse, la progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, lo studio di strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo.
Il secondo bando è in prossima uscita, e agevola interventi da 3 a 10-40 milioni di euro; sono ammissibili i programmi di innovazione sostenibile che prevedano attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e, limitatamente alle Pmi, anche di industrializzazione dei risultati di R&S. Questi devono essere coerenti con le finalità previste dal bando. Possono riguardare progetti relativi alla decarbonizzazione dell’economia, all’economia circolare, alla riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi, alla rigenerazione urbana, al turismo sostenibile, all’adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico.
Le domande possono essere presentate in partenariato, ma è previsto un numero massimo di soggetti che può arrivare a tre, nel caso dei progetti presentati a valere sulla procedura a sportello alla quale sono ammessi interventi con valore investimento compreso tra i 3 e i 10 milioni. Il numero può salire a cinque, nel caso dei progetti presentati a valere sulla procedura negoziale; a questa sono ammessi progetti con valore investimento compreso tra i 10 e i 40 milioni.
Fonte Il Sole 24 Ore
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