Simest da gennaio a fine giugno ha fatto segnare un exploit per il Fondo 394, lo strumento di finanza agevolata gestito in convenzione con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale,
La società ha deliberato dal 1° gennaio circa 4mila progetti (oltre il 100% in più rispetto al 2023) per un corrispettivo pari a 1,4 miliardi di euro. Circa il 70% di tale importo è stato destinato a investimenti in tema di transizione digitale ed ecologica e al rafforzamento delle competenze. Il 90% delle domande è arrivato da piccole e medie imprese, tassello divenuto via via sempre più centrale nel business di Simest, che ha riposizionato le proprie attività su questo segmento raccogliendo una forte adesione degli imprenditori alle proprie iniziative.
Nel corso del 2023 poi Simest ha profondamente innovato lo strumento del Fondo 394 ponendo il focus dell’operatività proprio su digitalizzazione, sostenibilità, crescita sui mercati esteri e supporto alle filiere produttive. Le richieste dei primi sei mesi del 2024 si sommano infatti alle circa 7mila pervenute (per circa 4 miliardi) nel 2023. Una cifra oltre 10 volte il dato dell’operatività pre-covid. Inoltre, il 25% delle domande è stato presentato da imprese operative nel Mezzogiorno, mentre l’11% da aziende femminili e giovanili.
Un’altra importante novità introdotta è rappresentata inoltre dall’estensione dell’operatività anche alle filiere produttive. Una mossa decisa con l’obiettivo chiaro di sostenere crescita internazionale di una platea di imprese molto più ampia, che comprende oltre alle Pmi anche le micro imprese.
Fonte Il Sole 24 Ore
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